Si replica “MISERIA E NOBILTÀ “

Sabato 22/07/2017 ore 20,30, in scena con il capolavoro di Scarpetta #MISERIA e NOBILTÀ, alla Rassegna ‘TEATRANDO AL QUADRIPORTICO “ centro storico Salerno Largo Giovanni Luciani, 1 Quadriportico Santa Maria delle Grazie nei pressi dei Giardini della Minerva raggiungibile anche con ascensore pubblico dal rione Fornelle oppure dal Duomo risalendo Via Trotula de Ruggiero. Vi aspettiamo numerosi come sempre. L’ingresso è gratuito.

MISERIA E NOBILTA’

E’ cambiata l’epoca. Fare il salassatore e lo scrivano non conviene. Pasquale e Felice da piccoli borghesi diventano poveri e sono costretti a vivere in una squallida casa con due camere. La fama è tanta, sono giorni che non si mangia. Pasquale stravede, ripete meccanicamente i gesti di tutti i giorni, si illude di vivere come prima. L’acqua manca per lavarsi ed il carbone per riscaldarsi. La convivenza diventa difficile. I cinque mesi di pigione da pagare. Il solito pigno da fare. Pupella allumma ‘o fuoco e mette a caurara con gesti compulsivi e irrefrenabili. La speranza di vedere arrivare Pasquale o Felice per comprare da mangiare. La solita giornata di freddo e gelo senza manco nu soldo. Un raggio di luce attraversa la camera. Il Marchese Eugenio è in cerca di aiuto e promette una ricompensa. Il giorno dopo tutti a casa del ricco Semmolone padre di Gemma. Pasquale è il Marchese padre, Felice il Principe di Casador, Concetta la Contessa Del Pero è Pupella la contessina. Luisella non può far parte della pantomima che si farà a casa di Semmolone. Il teatro nel teatro. Alla fine l’amore trionfa nonostante le minacce di Luisella.

UOMO E GALANTUOMO

 

UOMO E GALANTUOMO parodia del BERRETTO A SONAGLI

Molti studiosi accostano ‘Uomo e Galantuomo’ al ‘Berretto a sonagli’ di Pirandello.
Il tema della pazzia è presente in entrambe le commedie ed il finale è quasi speculare.
Nelle commedie di Eduardo vengono quasi sempre utilizzati nomi e cognomi esistenti e spesso il nome rappresenta anche il profilo psicologico del personaggio.
Bice diminutivo di Beatrice.
Beatrice, nome eufonico (dal dolcissimo suono) , personalità sensibile, schiva ma ferma e decisa.
Nella commedia ‘ Io l’erede’ è una diciassettenne che si ribella per una vita di continue rinunzie e privazioni, per un gesto caritatevole della famiglia Selciano.
In ‘ Uomo e Galantuomo’ Bice si ribella al conformismo.
Nei primi due atti appare come una donna frivola in attesa di un figlio che non doveva nascere.
Intrattiene una relazione extraconiugale con un ricco impresario che vuole porre rimedio da ‘ Galantuomo’ .
Solo nel terzo atto c’è la giustificazione del suo gesto fatto per ‘ picca, per ripicca e per puntiglio ‘.
E’ la conferma di quello che lo spettatore immagina fin dal’inizio della commedia.
Le improvvisate bugie per nascondere la sua vera identità e la spregiudicatezza di una madre colpevole, riportano l’immaginario dello spettatore a situazioni analoghe della vita reale in cui, si comporta così, solo chi tradisce e non vuole compromettersi.
Una relazione extraconiugale è la prima ipotesi per un simile comportamento.
Il motivo viene specificato nel terzo atto: il tradimento del marito libertino.
Quella di Bice è una vendetta programmata ma con conclusioni farsesche.
Bice si vendica in un modo diverso da Beatrice.